Aa.Vv., Il Politecnico di Torino nel suo primo centenario, Torino 1959, pp. 6-12
La nuova sede
Il complesso degli edifici copre circa la metà (33.625) dell'area di
68.980 mq. compresa tra il corso Duca degli Abruzzi, le vie D'Ovidio e Peano,
i corsi Peschiera, Castelfidardo e Montevecchio.
Il volume complessivo fuori ed entro terra, ammonta a 462.070 mc. I vani sono
1.147, di cui 11 destinati ad aule a gradinata, 51 ad aule comuni, 12 ad aule
da disegno, 219 a laboratori sperimentali, 27 a sale rettorato e direzione amministrativa,
253 a sale professori ed assistenti, 14 a biblioteca e 580 per servizi accessori
e diversi.
Il centro del fronte principale verso il corso Duca degli Abruzzi, è
occupato dal gruppo rappresentativo, costituito dal rettorato, dagli uffici
di amministrazione, dalle segreterie e dalla biblioteca centrale.
Sullo stesso fronte, l'uno a destra e l'altro a sinistra, separati dal corpo
centrale dai cortili intitolati a Quintino Sella e ad Ascanio Sobrero e destinati
alla sosta dei veicoli degli studenti e del personale, sporgono i due fabbricati
delle aule da disegno e di alcuni istituti non sperimentali.
Nell'interno, al di là della biblioteca si apre il cortile d'onore, che
è fiancheggiato dai due padiglioni dedicati rispettivamente alla Provincia
ed alla Città di Torino, contenenti le maggiori aule a gradinata, ed
è chiuso dall'aula magna "Giovanni Agnelli".
A destra ed a sinistra dei cortile d'onore si allineano gli edifici dei singoli
istituti, innestati a pettine su di una lunga galleria a due piani, di cui l'inferiore,
sotterraneo, è utilizzato, oltre che per il passaggio delle grandi tubazioni
di acqua e di vapore, per il transito degli automezzi in servizio degli Istituti,
mentre il superiore costituisce il lungo corridoio di disimpegno di tutto il
Politecnico. Precisamente, il ramo sinistro dei corridoio ha innestati a destra
i cinque "denti" dove sono sistemati rispettivamente gli Istituti
di Tecnica ed economia dei trasporti ed Organizzazione industriale, Costruzioni
e ponti, Scienza delle costruzioni, Idraulica e costruzioni idrauliche, Fisica
tecnica ed Ingegneria nucleare; a sinistra, il fabbricato degli Istituti di
Architettura tecnica e Topografia e Geodesia; in fondo i locali dei Corso di
motorizzazione, della Scuola di ingegneria aeronautica, e quelli adibiti per
studi ed uffici degli Istituti di Macchine e motori per aeromobili, Meccanica
applicata alle macchine ed aerodinamica, Costruzione di macchine, Progetto di
aeromobili, Costruzioni aeronautiche.
Il ramo destro dei corridoio ha innestati anch'esso a sinistra cinque "
denti " per gli istituti di Giacimenti minerari e relativo Museo Geominerario,
Arte mineraria, Chimica generale ed applicata e metallurgia, Chimica Industriale,
Chimica fisica ed elettrochimica. A destra si trova il padiglione della Fisica
sperimentale ed in fondo il padiglione dove si svolge tutto il lavoro didattico,
lezioni ed esercitazioni, delle materie attinenti l'elettrotecnica.
Completano il complesso edilizio il padiglione delle meccaniche, grande capannone
contenente i laboratori di Macchine, Motori per aeromobili, Costruzione di macchine,
Meccanica applicata, Tecnologie meccaniche, e l'Officina meccanica centrale;
il padiglione delle gallerie del vento; la centrale termica di riscaldamento
con annessa sottostazione elettrica; le abitazioni del personale.
La complessa articolazione della pianta ha creato numerosi viali e piazzali
interni. Se ne è approfittato per ricordare nella loro toponomastica
alcuni dei personaggi che hanno dato particolare lustro al Politecnico.
La scelta è stata limitata agli uomini la cui fama è ormai consacrata
nella storia delle scienze ed a quelli che hanno fondato i nostri maggiori istituti
sperimentali.
Fra i primi sono ricordati nei piazzali già citati Quintino Sella, docente
di Geologia oltre che grande statista e Ascanio Sobrero, inventore della nitrocellulosa;
nel piazzale retrostante l'aula magna Galileo Ferraris, inventore del motore
a campo rotante e nel viale alla destra dei padiglione delle meccaniche, Alberto
Castigliano, che ha legato il suo nome alla teoria dei lavori virtuali applicata
ai sistemi elastici.
Tra i secondi, vengono ricordati nel viale che si snoda tra i padiglioni della
meccanica e della aerodinamica, Modesto Panetti, fondatore del laboratorio di
Aeronautica, e nei due viali prospicienti al corso Castelfidardo, Camillo Guidi,
fondatore dei laboratorio di resistenza dei materiali e Giancarlo Vallauri,
fondatore dell'Istituto Elettrotecnico Nazionale "Galileo Ferrarsi"
il quale, benché autonomo, mette a disposizione dei Politecnico mezzi
di ricerca di eccezionale importanza. Diamo ora qualche maggior particolare
costruttivo dei fabbricati ora elencati.
Rettorato e Direzione
Il fabbricato Rettorato, posto in fregio a Corso Duca degli Abruzzi, comprende
tre corpi di fabbrica, uno a due piani e gli altri a quattro piani fuori terra.
Nel primo corpo di fabbrica si trovano, al piano terreno, l'ingresso principale
di tutto il complesso, gli uffici di economato, segreteria, cassa, custode e
centralino telefonico, ed la primo piano gli uffici del Rettore del Politecnico,
del Direttore Amministrativo con relative Segreterie. Nelle due ali laterali
trovano posto, gli archivi, i saloni idi rappresentanza, formati dalla Sala
Consiglio Amministrazione, Sala Consiglio di Facoltà e relative sale
di attesa. Il fabbricato a due piani è rivestito con lastre di granito
sardo lucidato, le ali laterali in Pietra di S. Gottardo a lavorazioni diverse;
i saloni interni di rappresentanza e l'atrio d'onore sono pavimentati e rivestiti
con marmi pregiati, fra cui primeggiano il verde Alpi Cesana, il Cipollino dorato
e l'Onice Piemonte, che con le loro calde tonalità donano all'ambiente
un senso di decorosa eleganza e accogliente signorilità. Tutti i serramenti
esterni sono in lega d'alluminio anodizzato e dotati di tende alla veneziana.
In tutti i locali è stato inoltre previsto l'impianto di condizionamento
dell'aria con canalizzazioni poste a soffitto dei corridoi ed immissione dell'aria
nei vari locali per mezzo di bocchette a parete. Detti fabbricati coprono una
superficie totale di mq. 8160, ripartita sui vari piani, con volume complessivo
di 36.000 mc.
Biblioteca
Oltrepassato l'atrio principale d'ingresso ed il primo cortile, si trova il
fabbricato Biblioteca che nella sua imponente mole di 16.530 mc, accoglie, al
primo piano, gli studi particolari dei Professori, al secondo il salone di lettura
riservato agli studenti e ai due successivi i depositi libri, collegati al secondo
piano con montalibri interni, per poter sveltire il traffico di richiesta e
consegna dei libri sia agli studenti che ai Professori. Al piano terreno si
trova il portico di collegamento fra il primo cortile ed il cortile d'onore,
su cui si affacciano gli altri fabbricati delle aule d'insegnamento e dell'Aula
Magna. Il fabbricato Biblioteca è rivestito esternamente con lastre di
pietra dei S. Gottardo che con la loro diversa lavorazione ne sottolineano la
struttura e gli conferiscono leggerezza pur senza togliere importanza al volume
complessivo. Tutti i vani interni sono finiti con materiali pregiati, dotati
di moderni impianti di riscaldamento e ventilazione, nonché di dispositivo
automatico per l'estinzione incendi, sistemato nei due piani destinati a deposito
libri.
Superato il portico del fabbricato Biblioteca, si apre alla vista il cortile
d'onore, fiancheggiato dalle due fughe dei corridoi dei padiglioni Provincia
di Torino e Città di Torino, che guidano, con le loro prospettive, l'occhio
al padiglione dell'Aula Magna.
Questo fabbricato, completamente rivestito in granito sardo lucidato ed in pietra
dei S. Gottardo, rispecchia all'esterno l'esatta destinazione dei locali interni.
Attraverso le ampie porte vetrate al piano terreno, si accede all'atrio d'onore
e quindi alla Sala Lauree, divisa dal primo da una serie di vetrate a tutta
altezza in cristallo temperato, che, per la preziosità dei materiali
impiegati, marmi pregiati, cristalli, opaline, rivestimenti musivi, forma una
degna cornice alle cerimonie che in essa devono avere luogo. La vista di due
giardini laterali rallegra l'ambiente mettendolo in piacevole comunicazione
con l'esterno.
Per mezzo dei due scaloni principali in marmo viola Piemonte si accede prima
ai vestiboli e poi all'Aula Magna vera e propria, situata al primo piano e capace
di contenere oltre mille persone.
In questa aula è stato particolarmente studiato il problema acustico
per ottenere le migliori condizioni di audizione, e quindi si sono previsti
rivestimenti riflettenti e assorbenti nei punti adatti, sposando queste necessità
a quelle non meno importanti, di un'estetica e di una decorazione interna degna
della destinazione del locale. Particolarmente curata nei particolari, nella
oculata scelta dei materiali e nella loro reciproca giustapposizione, l'Aula
Magna risponde alla sua destinazione di rappresentanza dei Nuovo Politecnico
di Torino.
C. Codegone, La Nuova sede del Politecnico di Torino, in "L'Ingegnere",
1951, p. 638
[…] L'ingresso principale è
situato nella zona centrale, sul Corso duca degli Abruzzi, ed è adiacente
ai locali adibiti a funzioni comuni, quali gli uffici di segretaria, di Economato,
di Direzione didattica e amministrativa, e la Biblioteca.
Dall'ingresso si accede ad un ampio vestibolo che si apre su un ampio cortile,
motivo tradizionale delle Università italiane.
Attorno al cortile si svolge un anello di circolazione al coperto che giuda
direttamente gli studenti alle aule di lezione, poi alle aule di disegno e ai
laboratori. Gli studenti sono subito divisi in due gruppi, a destra quelli del
primo biennio, a sinistra quelli del successivo triennio. Le aule di lezione
(9 grandi aule più l'aula magna) hanno tutte gli ingressi a piano terreno;
quindi le scale servono soltanto per il passaggio di gruppi relativamente poco
numerosi di allievi che si debbono dirigere verso le sale di disegno ed i laboratori.
Gli Istituti sono disposti secondo una struttura aperta a pettine che conferisce
loro autonomia e consente futuri sviluppi in pianta e altezza. Essi sono dotati
di laboratori con copertura a shed e sono serviti al piano semi-interrato da
gallerie praticabili ai veicoli lungo le quali corrono, in modo facilmente ispezionabile,
le condutture dei vari servizi. A destra dell'ingresso sono previsti (nell'ordine)
gli Istituti di Fisica sperimentale, Mineralogia e Arte mineraria. Chimica generale,
Elettrochimica, Chimica industriale ed Elettrotecnica, a sinistra gli Istituti
di Costruzioni, Idraulica, Fisica Tecnica, Topografia, Macchine e Meccanica
applicata, Aeronautica e l'Officina meccanica.
Particolare rilievo hanno nel progetto la costruzione del Laboratorio di aeronautica
con una grande galleria del vento, e la centrale termica, prevista con un impianto
per produzione autonoma di energia elettrica. […]
Fig. 1. Politecnico. Planimetria generale
Fig. 2. Politecnico. Assonometria del complesso. Assonometria
Fig. 3. Politecnico. Schema della circolazione al piano del piazzale centrale. Schema planimetrico
Fig. 4. Politecnico. Schema della circolazione al piano sovrastante il portico. Schema planimetrica
Fig. 5. Politecnico. L’orientamento. Diagramma.
Fig. 6. Politecnico. Biblioteca. Pianta dei piani superiori
Fig. 7. Politecnico. Aula Magna. Pianta piano terreno piano primo
Fig. 8. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Pianta piano terra
Fig. 9. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Pianta piano primo
Fig. 10. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Pianta piano secondo
Fig. 11. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Pianta piano terzo
Fig. 12. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Pianta piano quarto
Fig. 13. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Pianta piano quinto
Fig. 14. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Pianta piano seminterrato
Fig. 15. Politecnico. Ufficio tecnico del Politecnico, Assonometria generale